« Devi amare per poter suonare »
(L. Armstrong)

composizioni

 

 

Corali a CAPPELLA

ULISSE - 2002

Coro maschile a 3 voci.
"Cantar Saba", tre poesie del grande poeta da musicare: Ulisse – Favoletta – Ritratto della mia bambina. Ulisse è stata eseguito la prima volta dal Coro Soldanella di Brentonico ed è rimasto nel suo repertorio. L’Autore è altresì onorato che una copia di queste musiche sia stata posta dagli eredi di Umberto Saba fra i ricordi, i cimeli e gli oggetti che testimoniano tutta la fervida attività del Poeta italiano.

CIARO DE LUNA - 2002

Coro maschile a 3 voci.
I versi appartengono ad una lirica di Virgilio Giotti, voce autentica della poesia triestina del Novecento; sono stati versi da musicare in un concorso nazionale di composizione corale a cappella indetto dalla U.S.C.I. di Trieste alla fine degli anni ’90.

AVE MARIA - 2007

Opera inedita. Coro maschile a 3 voci.
Composizione dedicata al M° Quinto Canali e al Coro Soldanella di Brentonico (TN), (da lui diretto fino a pochi anni addietro), della Federcori del Trentino. Disponibili due versioni: questa a cappella, una anche in versione concertante.

IO SONO, NOI SIAMO EUROPA - 2000

Opera inedita. Coro maschile a 4 voci.
Dedicato al M° Omar Iacomella, Direttore del Coro Eco del Mela di Chiavenna (SO).

CANTO BACCHICO - 2002

Coro maschile a 4 voci.
Ispirato ad un passo dei "Carmina burana", uno dei più antichi esempi di musica profana medievale, è stato composto per un concorso internazionale tenutosi a Vienna per la celebrazione della nascita di Schubert, avente come finalità il confronto fra brani del musicista viennese e brani di compositori contemporanei su tematiche letterarie medesime. Fra le varie, l’Autore scelse per la prima i Carmina burana, per la seconda il Faust di Goethe (Chor der Engel", più sotto).
E’ noto che i canti della raccolta, scritti in un curioso miscuglio di latino, volgare e tedesco, furono composti nel secolo XII da alcuni clerici vagantes, studenti che, abbandonata l’istruzione religiosa, erravano per l’Europa, vagabondando da una università all’altra.
Composizioni scherzose, in tono scanzonato e irriverente inneggiano ai piaceri della vita e alla spensieratezza. Alcune erano melodie di origine gregoriana, alle quali si sostituivano le parole; altre erano musiche di trovatori o inni popolari, dedicate all’esaltazione del vino, delle donne, dell’amicizia, della natura, con uno spirito tipicamente goliardico.
Nella presente composizione i versi presentano una irriverente satira e un attacco feroce contro le due autorità dell’epoca: il Papa e l’Imperatore, che, secondo il pensiero dei cantori, facevano a gara nella corsa verso la corruzione e il potere assoluto, rappresentate dai piaceri smodati della tavola e da una ingordigia senza limiti.

FAVOLETTA - 2002

Coro femminile a 3 voci.
Vedere la didascalia del brano Ulisse, sopra.

STRADE, STRADELE - 2002

Coro femminile a 3 voci.
Anche questa poesia, di Marco Pola, è stata testo da musicare in un concorso di composizione corale a cappella indetto dalla Federazione dei Cori del Trentino, anni addietro.

MADRIGALE - 1981

Coro misto a 4 voci.
Su versi di G. B. Guarini, questo madrigale è stato composto nel 1981, seguendo rigorosamente le regole della forma musicale. A parti in cui le voci si susseguono per imitazione si alternano parti con voci sovrapposte omoritmicamente.

CHOR DER ENGEL - 2002

Coro misto a 4 voci.
Una parte della didascalia si identifica con quella del Canto bacchico del XVI sec., sopra. I versi, pur se di natura religiosa, in quanto inneggiano alla gloria e alla potenza di Dio, sono tratti dal "Faust" di Goethe, da quell’opera cioè in cui un essere umano diventa un mito, il simbolo dell’uomo moderno, la cui anima è protesa verso una conoscenza sempre più vasta, volta più all’affermazione della sua umanità tesa ai valori terreni che al misticismo o all’irrazionale mondo demoniaco.

RITRATTO DELLA MIA BAMBINA - 2002

Coro misto a 4 voci.
Simile a "Favoletta" è lo spirito che ha ispirato la musica di quest’altra deliziosa poesia, nella quale un padre guarda la sua bambina e la ritrae con amore, ammirazione, premurosità, speranze di un sereno destino per essa.

SANTO DOMINGO - 2002

Coro misto a 4 voci.
Coro a cappella misto a 4 voci, su un tema popolare spagnolo della musica religiosa di Las Palmas, isola delle Canarie. Il ritmo deve essere allegretto, piuttosto gioioso, anche se presenta l’alternanza di un breve "lento" con un passo appunto "allegretto". Il risultato è una musica tipicamente spagnola, pur se eseguita solo da voci senza strumenti.

COMMENT VOULEZ-VOUS - 2002

Coro misto a 4 voci.
Brano corale su un tema popolare della Valle d’Aosta, con versi molto belli e commoventi in lingua francese. La musica cerca di mettere in evidenza la dolcezza e la profondità dei sentimenti che essi esprimono, tipici di un mondo, quello montanaro, che di freddo ha solo l’aspetto, ma che, nel suo interiore, sa coltivare pensieri sinceri e delicati, resi ancora più forti dal clima rigido in cui si estrinsecano.

SOTTO IL TIGLIO - 1997

Coro misto a 4 voci.
(Unten den Linden...): Inizia con queste parole una delle poesie più fresche e graziose di tutta la letteratura medio-alta tedesca, dovuta al "Minnesanger" Walther von der Vogelweide (1170-1228 ca.). La poesia, che possiede la leggiadria di un canto popolare, è messa in bocca ad una giovane donna che torna da un convegno d’amore sotto un tiglio in campagna. Essa racconta, in un misto di pudore e di felicità, le gioie che ha provato fra le braccia del suo amante; tutto ciò resterà un segreto e l’uccellino che ha cantato sui rami dell’albero sarà discreto e non la tradirà.
Il Poeta fa pronunciare i versi alla donna perché ciò gli permette una maggiore libertà e intensità nella descrizione dei sentimenti amorosi. Messi in bocca ad un uomo, al contrario, avrebbero urtato la convenzionalità di espressione che il costume del tempo proibiva rigorosamente di superare: sarebbe stata una indiscrezione verso la donna.
Numerose sono le versioni musicali di questo canto, a cominciare da quello originale del Medioevo che era cantato secondo una melodia dello stesso Walther, per arrivare ad una delle ultime moderne dovuta a Ferruccio Busoni, nella forma di lied, (Kistner & Siegel, Lipsia, 1885). La presente composizione è nata in occasione di una delle tante visite dell’Autore alla città di Bolzano, massimo centro del SudTirolo, che ha dedicato a questo suo figlio una delle sue più belle piazze, innalzandovi un solenne monumento.
Seppure scritti in pieno Medioevo, i versi del poeta tedesco hanno ancora una freschezza ed una attualità sorprendenti, e la linea melodica che qui li riveste e li accompagna vuole mettere in evidenza la sincerità e la profondità dei sentimenti della figura femminile.
Due le versioni per questa composizione: una a cappella per coro misto a 4 voci e una per coro concertante.

 

Corali CONCERTANTI

 

CONCERTO DI NATALE - 2006

Coro maschile a 3 voci, vl1, vl2 e armonio.
Composto appositamente su richiesta del M° Quinto Canali, Direttore del Coro Soldanella di Brentonico (TN) per il concerto del Natale 2006, per coro, due violoni e armonio. Fa parte del repertorio di questa formazione corale.

AVE MARIA - -

Opera inedita. Coro maschile a 3 voci, vl1, vl2 e arpa.
Vedere la didascalia dell’omonimo corale a cappella, sopra.

Con BOCCIONI a dosso casina - 2007

Opera inedita. Coro maschile a 3 voci, armonica, vl, vla, vcl e piano.
Su testo di F. T. Marinetti, la musica si ispira ad eventi della Grande Guerra.

IL TOTALMENTE ALTRO - -

Coro misto a 4 voci e arpa.
Didascalia uguale al brano "Inno al SS. Crocifisso", versione della composizione per soli strumenti.

 

Corali MONODICI CONCERTANTI

 

SOTTO IL TIGLIO - -

Vedere la didascalia del brano nel corale a cappella n. 6

IL DOLCE TUO NOME - 1998

Questa composizione è nata in occasione di un concorso organizzato dall’Associazione "Arte e poesia" di Montepulciano, cui appartengono i versi del testo. Nelle parole da musicare l’Autore ritrovò qualcosa di autobiografico, inerente l’amata figura della propria consorte alle prese con i primi capelli bianchi, ma sempre bella e degna di amore e rispetto. Per questo motivo volle porre, al posto del nome originale della donna nella poesia, quello della moglie: Rina.
Un po’ stranamente, a dire il vero, i versi secondo il regolamento del concorso e la melodia dovevano essere cantati da una voce solista femminile: un soprano.

DUE CANTI SICILIANI - 1996

Lu ‘ntrizzaturi (il nastro di fidanzamento nell’antica Contea di Modica)
Frivaru
Testi tratti da "Usi e costumi di Sicilia" di G. Pitré.

MESSA CANTATA IN LATINO - -

-

SALMO 116 - -

In lingua latina, Messa e Salmo 116 nascono per partecipare a due delle ultime edizioni del noto Concorso Internazionale di Composizione Musicale indetto dal Comune di Castagneto Carducci, sotto l’Alto Patrocinio del Pontificio Consilium De Cultura.
Le composizioni sono monodiche con accompagnamento di organo. Come richiesto da quel regolamento, i brani hanno "un carattere religioso-popolare con difficoltà non troppo elevata, per permettere una diffusione esecutiva più ampia possibile".

QUANDO VI GUARDO… - 2002

-

UN PUNTO, UNA SPERANZA - 2002

Composizioni composte quasi di getto nella primavera del 2002, si potrebbero considerare gemelle: sono tutte e due simili ad una ninnananna, con una linea melodica dolcissima e un ritmo cullante, come si addice a questo genere di musica; i loro versi sono usciti dalla penna dello stesso poeta, Vincenzo Mazzotta; gli stessi gli strumenti che danno la voce alle due melodie, con l’inserimento nell’organico del vibrafono, capace di richiamare subito alla mente, con il suo delicato timbro, la scena di bambini che dormono e sognano beatamente. Ultima, ma non meno importante, poeta e compositore sono entrambi nonni: quasi certamente la fonte della loro ispirazione l’hanno avuta davanti ai loro occhi, i propri nipotini…

Romanza siciliana - 2013

Il brano é una espressione di sicilianità, un gesto e un omaggio del suo autore alla propria Terra. Si tratta di una composizione che può essere eseguita sia come una romanza per Tenore e strumenti, sia come corale monodico concertante. La melodia é presente come tema anche nella Rapsodia n. 2 Siciliana e in un canto della drammatizzazione musico-teatrale "Il ratto di Proserpina". I versi sono un adattamento alla musica da parte dell'autore, che non é anche un poeta; pertanto hanno un valore poco più che simbolico, solo un'idea.

 

Brani per ORCHESTRA SINFONICA

 

ETNA - 1996

La composizione si articola come un poema sinfonico per grande orchestra, avente per tema la maestosa Etna, "’a muntagna", come amano benevolmente chiamarla quanti dei Siciliani vivono sulle sue pendici. L’Autore non si limita ad una semplice descrizione realistica del territorio, ma vuole raccontarne con i suoni dell’orchestra alcuni aspetti che, nei secoli e millenni passati, hanno collegato l’Etna con la storia, la mitologia, la religione dei vari popoli che nel tempo hanno scelto di viverle accanto. La musica, pertanto, cerca di materializzare visioni, emozioni, paesaggi, personaggi con il ritmo incalzante e il carattere forte dei temi, delineati, all’inizio di ogni quadro, da brevi frasi musicali. Qua e là ritorna il tema iniziale della "muntagna", variamente elaborato, a ricordare che tutti i singoli episodi sono legati ad essa. Dopo avere "parlato" di personaggi mitologici famosi, come Polifemo, i due sfortunati e giovani innamorati Aci e Galatea, il fiume Amenano, costretto da colate di lava a scorrere nel sottosuolo fino a Catania prima di gettarsi nello Ionio, la musica descrive una delle tante feste religiose paesane che allietano i paesi etnei; nel nostro caso, la festa della Madonna SS. degli Ammalati che si svolge ogni anno a settembre a Misterbianco presso l’unica chiesetta risparmiata dalla lava del 1669 che distrusse l’antico paese e anche una parte di Catania. Nel brano è presente il tema della "Cantata" che i fedeli innalzano con il fervore di una preghiera alla Madonna.

EDIPO RE - 1995

La composizione, per piccola orchestra da camera, propone musiche di scena per l’omonima tragedia di Sofocle, con due cori monodici concertanti: Parodo ed Esodo. L’opera può essere utilizzata in due modi diversi: o essere eseguita per intero, dall’inizio alla fine, cori compresi, come puro ascolto di un brano sinfonico, oppure essere "smontata" in più parti a sé stanti, complete e autonome, per essere poste come sottofondo musicale per i vari episodi attraverso cui drammaticamente si snoda l’intero tragico fatto. I due cori presentano una linea melodica accentuata, quasi da melodramma, condensando le parole dei versi, specialmente il secondo coro, il messaggio spirituale e sociale che Sofocle lancia agli spettatori: "...non dire felice un mortale se non è pria giunto alla fine della vita senza aver patito alcun dolor!"

GIUFA’ E LA STATUA DI GESSO - 2002

Opera inedita.
Giufà è una maschera popolare di origine araba, molto conosciuta in Sicilia; nel tempo è diventato il simbolo di colui che crede in modo ingenuo a tutto e a tutti. Molti sono i racconti delle sue "epiche" azioni, che ancora oggi fanno parte della letteratura tradizionale dell’Isola. Giufà è un giovane sciocco e anche un po’ ladro, quando gli si presenta l’occasione di esserlo; la fortuna, però, gli è sempre amica, pure in mezzo agli sbagli e alle leggerezze che commette. E’ un personaggio divertente, simpatico, a volte innamorato, creato dalla volontà della gente di ridere sopra la stupidità degli altri.
Le gesta di questo giovane, nei vari racconti, confermano la concezione popolare della vita, secondo la quale la fortuna e il successo sono determinati dal caso, ma soprattutto da Dio, che aiuta sempre i puri e gli sciocchi.
La musica si adegua al personaggio: è ora triste, ora serena, ora brillante, ora romantica; il brano é articolato in due parti: la prima, la Suite, segue i momenti della vicenda, come musica di scena; la seconda, Danza finale, è brillante, come sa esserlo la danza spagnola; e ad essa si ispira, in quanto l’Autore presentò l’opera al Concorso Internazionale di Composizione di Girona in Spagna, dedicato alla musica per ragazzi.

CAMPANARAZZU - 2007

Opera inedita.
L’antico campanile della Chiesa Madre del vecchio Misterbianco, affiorante dalla lava. Questa composizione fa parte del Progetto: Illustriamo Misterbianco con la musica sinfonica a programma, cui appartengono anche i brani "Stabilimento Monaco" e "Chiesa Santa Maria delle Grazie". I suoni cercano di raccontare il dialogo silenzioso fra questi ruderi e il paesaggio di lava che ancora oggi li circonda, quella stessa che irriverentemente e impietosamente rovinò sulla chiesa e il suo campanile nel 1669. Come per magia, la musica vorrebbe inondare, avvolgere e destare a nuova vita l’incanto di questo luogo sacro, ora oasi di pace, un tempo teatro di una immane tragedia; fare rivivere ai suoi visitatori in dolce silenzio la vetusta e serena immagine dell’infelice campanile sopravvissuto in parte accanto alla sua chiesa sepolta. Anche in questo brano, l’orchestra fa ascoltare brevemente, nella parte finale del poema, il tema dell’Inno alla Madonna degli Ammalati, tanto caro ai Misterbianchesi, che lo intonano durante l’annuale omonima festa. E’ un legame ideale fra il Campanile e la chiesetta della Madonna degli Ammalati, distante solo alcune centinaia di metri.

STABILIMENTO MONACO - 2009

Opera inedita.
E’ una memoria musicale dello storico edificio di Misterbianco ancora oggi caro ai suoi cittadini, forse perché neppure i quasi cento anni trascorsi dalla sua distruzione sono riusciti a far diminuire l’alone di mistero che circonda il monumento.
La composizione, pur snodandosi in modo unitario, si articola in quattro parti corrispondenti ad altrettanti aspetti della vita dello Stabilimento, così immaginati dall’Autore:

  1. L’armonia dell’edificio : riflette la bellezza e l’efficienza di tutta la costruzione;
  2. L’elemento umano, lavoro e sacrifici: esalta la laboriosa attività dei lavoratori e le grandi aspettative dei proprietari;
  3. Relazioni sociali: visite, cerimonie e balli: furono certamente una componente essenziale per il successo dei prodotti dello Stabilimento, noti e apprezzati in Italia e all’estero, tanto che negli anni grandi personaggi della vita politica e commerciale italiana e straniera lo visitarono;
  4. La crisi e il tragico incendio: in questa parte finale la musica non vuole descrivere tanto l’incendio che sta divampando quanto il dramma terribile che esso sta facendo vivere agli operai, ai proprietari e a tutta la massa dei soccorritori.

I due brevi passaggi finali dell’orchestra, con dolcezza e solennità tali da fare venire i brividi agli auditori, vorrebbero in realtà invitare alla rassegnazione gli animi e fare nascere la speranza che una simile tragedia non debba mai più a ripetersi in nessuna parte del mondo.

SANTA MARIA delle GRAZIE - 2009

Opera inedita.
E’ una immaginaria visita musicale a questo sacro Tempio, venerato e amato da tutti i Misterbianchesi di ogni epoca, perché, sin dalla sua edificazione, rappresenta il simbolo della continuità della vita per la Comunità, la guida spirituale che l’ha traghettata da quel funesto evento del 1669 alla vita attiva di oggi, attraverso la fede nel Signore e la speranza in un futuro migliore.
Anche il sottoscritto ha vissuto gran parte della sua giovinezza all’interno di questa Chiesa, conservandone commoventi ricordi. Un percorso reale e spirituale insieme entro le sue mura con la magia dei suoni, che, in una atmosfera di silenzio e di misticismo, descrivono personaggi, sentimenti, oggetti che costituiscono nel loro insieme la "sacralità" di questo luogo.

LAGO della SERRAIA - 2010

Opera inedita.
La composizione, nello stile della musica a programma, descrive l’incanto del Lago della Serraia, incastonato in un angolo dell’Altopiano di Piné in Trentino a fare bella mostra di sé, insieme ad altri bellissimi specchi d’acqua. Ai piedi del Monte Costalta, circondato da boschi attraversati da sentieri ideali per passeggiate o percorsi in bici, questo ambiente naturalistico affascina sia chi in esso vive sia chi vi arriva in cerca di riposo e di svago. E’ l’atmosfera di pace e di bellezza che qui il turista scopre e gode che questa musica intende ricreare...
L’opera, unitaria nel susseguirsi dei temi musicali, pone il suo accento su alcuni aspetti del territorio, qualcuno reale (il meraviglioso panorama del Lago, la festosa e romantica abitudine dei residenti di pattinare d’inverno sulla distesa del Lago ghiacciato, le serene e salutevoli passeggiate lungo i suoi bordi specchiandosi nell’acqua o godendo la vista del bosco con i suoi verdi alberi), qualcuno fantasioso (come una immaginaria scenetta in cui le Naiadi, ninfe dei laghi, dei fiumi e delle acque, giocano festosamente con i bambini sulle rive del Lago, facendo risuonare l’aria dei loro gioiosi gridolini); per finire: una brevissima ripresa del tema iniziale come nostalgia e ricordo dei giorni lieti, qui trascorsi, per chi sta andando via. Una serie di quadri, dunque:
- Panorama
- Pattinando sul lago ghiacciato
- Lungo le rive, Naiadi e bambini giocano insieme
- Promenade au bord du lac
- Saluto nostalgico dal Lago.

Il Castello di Calatabiano - 2011

Questa composizione propone un ambizioso e originale progetto: "Illustriamo il Castello di Calatabiano con i suoni di una orchestra sinfonica". Essa appartiene al genere musicale della musica descrittiva o a programma: Sei i temi musicali, relativi a diversi momenti della giornata al Castello nelle epoche passate; melodie semplici ma dolci, adatte a descrivere la bellezza del luogo: 1 - Le prime luci dell'alba   2 - Fiere e giostre nel maniero   3 - L'omaggio alla bella Castellana   4 - Dagli spalti uno sguardo vigile all'orizzonte   5 - Scende la sera: i castellani pensano al meritato vigilato riposo   6 - Ai giorni nostri:...la visione del castello nel cuore, il turista lo rimira con un ultimo sguardo e felice grida a se stesso, in silenzio,...arrivederci!

Il Parco Arciducale di Arco - giugno 2011

Piccolo poema sinfonico, del genere Musica a programma, dedicato all'Arboreto di Arco, un tempo parte del grande parco creato dall'Arciduca Alberto d'Asburgo attorno alla sua villa di Arco, verso il 1872. Ridimensionato nella seconda metà del Novecento, dopo anni di abbandono, da alcuni decenni é affidato al Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento. Questo luogo ha visto cambiare i suoi proprietari nel tempo ed in parte anche l'aspetto, ma di certo non ha perduto la bellezza ambientale, la magica atmosfera data dalle memorie storiche dei personaggi che nel passato l'hanno frequentato, la pace e i colori e il profumo dei viali; conserva la vista romantica e solenne del Castello di Arco su di esso sovrastante; presenta la preziosità e unicità di piante pluricontinentali che qui crescono leggiadre e maestose, serenamente curate come vere creature. Sono queste immagini, visioni, emozioni, bellezze naturali, ma anche attimi di storia, felici e spensierati (come sotto gli Asburgo e l'Arciduca in particolare: le note accennano al Valzer dell'Imperatore) oppure tragici (come durante l'assedio del 1703 da parte dell'Armata francese di Vendome: note brevissime richiamano l'Inno francese, pur se nato questo molto tempo dopo...) che la musica cerca di ricreare per l'ascoltatore. Non singole realtà materiali, ma lo spirito che le anima e le fa apparire belle al punto da restare impresse per sempre nel cuore e nella mente di chi le ha ammirate. Immaginiamo...: l'orchestra con i suoi suoni ci sta guidando alla scoperta degli angoli più suggestivi di questo parco incantevole e incantato.

Il Castello di Giarole - 2012

La musica a programma, da sempre e per sua natura, é ideale per descrivere luoghi, eventi e personaggi, trasfigurandoli in modo irreale e spirituale. Il Castello di Giarole fu edificato intorno al 1163 dai Sannazzaro, grazie ad un diploma dell'imperatore Federico Barbarossa a quattro Cavalieri di questa famiglia, che lo ha abitato quasi ininterrottamente fino ad oggi, nella persona del conte Giuseppe Sannazzaro Natta. Dopo una appassionante ricerca mi sono convinto che una simile dimora meritava la mia attenzione da un punto di vista musicale: ecco, dunque, un poema per orchestra sinfonica ed arpa, per dare un tocco di incanto e irreale magia all'atmosfera che circonda tuttora il castello e l'esistenza di quanti sono vissuti e vivranno in esso. La composizione presenta una serie di temi musicali rapportabili ad una sorta di quadri di una esposizione, che si susseguono invitando l'ascoltatore ad immaginare la scena, ad immedesimarsi nelle visioni quasi a diventarne un elemento partecipe, sull'onda dei suoni dell'orchestra. Queste le varie "tappe" della virtuale visita in musica: 1 - Il giardino del castello; 2 - Il ritorno del feudatario; 3 - Visioni dalle torri e dalle merlature; 4 - Il fantasma del castello; 5 - La chiesa di San Giacomo; 6 - Il laghetto incantato; 7 - Ricevimento nel salone da ballo.

Palazzo Menna Condorelli a. 1700 - 2011

L'origine prima della composizione é legata ad una motivazione di natura autobiografica, volendo il suo autore con essa nostalgicamente ricordare la casa in cui é nato e cresciuto fra mille emozioni, gioie ed eventi, conservati nella mente e nel cuore. Questa musica, purtroppo, non potrà mai ridare a questo storico palazzo del centro di Misterbianco la sua reale esistenza, perché é stato abbattuto negli anni '60 del secolo scorso, dopo 250 anni di vita. Un omaggio postumo, pertanto, a questa dimora perduta, con gli archi e il pianoforte che la descrivono cantandola con note di melodie dolci e appassionate, nel tentivo di farla vivere ancora nel solo modo e mondo ormai possibile: quello dei ricordi con la musica. Il 30 aprile 1780 vi nacque il protomedico Antonino Menna Condorelli. Nei primi anni dell'Ottocento i Bellini (Vincenzo nonno e Vincenzo nipotino) furono diverse volte suoi ospiti a pranzo in questa casa, quando il nonno saliva da Catania a Misterbianco per suonare l'organo nella Chiesa di San Giuseppe per le suore del Collegio di Maria. La composizione é una Fantasia per archi e pianoforte, ma, più che seguire i canoni di questa classica forma strumentale, cerca di proporsi come una visione spirituale dell'antica dimora. I vari temi musicali creano una atmosfera ora paesana, ora classico-romantica, ora mistica, ora irreale, senza, però, impedire che un alone di tristezza aleggi in ciascuno di essi, proprio perché questa musica sa che la sua Musa ispiratrice ha cessato di vivere la sua storia per sempre.

Questa é la quarta composizione del Progetto:Illustriamo Misterbianco con la musica sinfonica a programma, dopo "Campanarazzu", "Stabilimento Monaco" e "Santa Maria delle Grazie", tutte donate dall'autore alla propria città, nella persona del Sindaco del Comune di Misterbianco.

Le Terme romane di Misterbianco - 2012

Questa composizione fa parte del mio Progetto: Illustriamo Misterbianco con la musica sinfonica a programma, giunto con essa a cinque brani, dopo: Campanarazzu, Stabilimento Monaco, Santa Maria delle Grazie, Palazzo Menna Condorelli a. 1700. In seguito agli ultimi scavi e la relativa sistemazione del sito archoelogico, questo monumento, risalente al II-III sec. d.C., é diventato un importante punto di riferimento nella storia, cultura e arte della Città. Ad esso mi legano i ricordi della mia adolescenza: la sua magica, solenne, sobria bellezza riesce ad affascinae ancora chi lo guarda con attenzione e un pò di fantasiosa immaginazione. Ascoltando questa musica bisognerebbe provare ad oscurare la realtà presente dell'Edificio e immaginare, andando indietro nel tempo di circa 18-19 secoli fa, la scena giornaliera che si presentava ai frequentatori del nostro edificio termale. Che cosa vedranno di così bello lì dentro da esservi attirati per la millesima volta? A quali piaceri irrinunciabili andranno incontro?... A simili domande la mia musica cerca di rispondere e trasmettere a chi l'ascolta le piacevoli sensazioni derivate al visitatore dal soggiorno in quel luogo di consueto ritrovo. Una visita in musica, in definitiva, attraverso una serie di immagini, fonti di emozioni:

1 - II sec.d.C.: Sorvoliamo le Terme

2 - Scendiamo a terra: entriamo nelle Terme fra la folla...

3 - Vociare sereno e festoso dei frequentatori nei vestiboli...

4 - Vasche, piscine, fontane...: il trionfo dell'acqua!

5 - Le magie dei giochi d'acqua: tunnel, gallerie, gorghi, cascatelle...

6 - Oggi, i pochi ruderi ricordano con triste nostalgia l'antico splendore.

I Monti Sieli - 2013

La composizione "I Monti Sieli"  fa parte del Progetto: Illustriamo Misterbianco con la musica sinfonica a programma, ne costituisce il sesto e ultimo brano. E' dedicata insieme ai Comuni limitrofi di Motta Sant'Anastasia e Mistebianco, sia perché entrambi godono della visione del panorama di queste colline e ne sono in parte proprietarie, sia perché il compositore é legato con nostalgia e affetto ad entrambi da indimenticabili e tutti piacevoli ricordi della sua gioventù. Gli altri cinque brani del progetto sono, nell'ordine: Campanarazzu - Stabilimento Monaco - Santa Maria delle Grazie - Palazzo Menna Condorelli a. 1700 - Le Terme romane di Misterbianco. Appartiene anch'essa al genere della musica a programma, con l'intento di descrivere con i suoni dell'orchestra la visione del panorama estasiante che si può godere da due punti sopraelevati di natura storico-paesaggistica quali sono il Castello di Motta Sant'Anastasia e il Poggio Croce di Misterbianco, che dominano la vista dei Sieli. La seconda parte affida alla musica il compito di fare raccontare ai laghetti del posto storielle fantastiche di creature magiche, fate, cavalieri, regine e quant'altro legato al mondo fiabesco di età antiche, medievali e più recenti che tali vallate hanno certamente conosciuto e vissuto. Questi i due temi del poema sinfonico:

1 - La visione dei Monti Sieli dalle finestre del castello di Motta e da Poggio croce di Misterbianco                           2 - Lungo le rive dei laghetti incantati dei Sieli magiche creature ci raccontano antiche storielle di fate, cavalieri, regine e......

Il Castello di Porciano - 2013

Composizione del genere Musica a programma, nella forma di piccola Suite per orchestra sinfonica e arpa, in tre movimenti; i temi:                                                                                                                                                                    1- Il meraviglioso panorama della Campagna casentinese dall'alto del Castello                                                         2- La Torre dell'anno 1000, dopo secoli di distruzioni, abbandono e lungo silenzio, ritorna alla vita grazie ad un fiore di nome Iris, simbolo di un grande amore                                                                                                                    3- L'antica Torre ha riavuto la sua nuova vita dalla passione e dalla fede incrollabili di due amanti romantici, Flaminia e George; d'ora in avanti, oltre i Conti Guidi, Dante e i Goretti de Flamini, il Castello di Porciano perpetuerà anche questi due nomi, finché la sua immagine si innalzerà su queste dolci colline del Casentino...

 

ORCHESTRA d’ARCHI

 

RAPSODIA PER LA MIA DONNA - 1996

Presentata alla II Rassegna Internazionale "A. Gigli" di Bologna dell’anno 2000, a cura dell’Accademia Filarmonica di Bologna, la composizione è dedicata a mia moglie Rina, madre forte di carattere e donna ricca di sentimenti, a me vicina da quarantaquattro anni. La si può eseguire sia per complesso sia per quintetto d’archi. Il CD è stato registrato dal vivo durante il concerto del 12 aprile 2000 a Bologna, nella sala Mozart dell’Accademia Filarmonica, eseguito da "ensemble octandre" diretto da Gianpaolo Salbego.

RIMPIANTI - 1991

Quanti di noi si sono posto seriamente, ad un certo punto della loro vita, una domanda come questa: "Sono davvero soddisfatto della mia vita fin qui vissuta?" Non lo sapremo mai; ma una cosa possiamo saperla: ci saranno i contenti e gli scontenti. In ogni caso, si tende a rivangare il passato, a rifletterci sopra, per capire meglio possibile a che punto ci si trova...
La composizione è per complesso d’archi, ha una struttura libera da ogni schema, basata su pochi episodi con temi musicali diversi, ma con una linea melodica sempre chiara e contenuta, con ritmi altrettanto moderati, come si addice a ricordi che possono suscitare ancora in noi belle emozioni e dolci gioie, se riescono a farci provare persino dei rimpianti di quanto vissuto o del come avremmo potuto invece viverlo.

RAPSODIA N. 2 "Siciliana", per archi e pianoforte - 2003

Opera inedita.
Questa musica è dedicata alla mia Terra, in segno di amore e di rispetto, di esaltazione e di accettazione di quello che è, dei suoi pregi e dei suoi difetti, nella mia ferma idea che l’arte dei suoni, insieme alle altre arti, può delineare il carattere e l’immagine della Sicilia e dei Siciliani. Rapsodia nel significato greco antico di canto-racconto; come in presenza di un rapsodo che va girovagando per cantare miti, eroi e vicende della propria terra. Non è difficile neppure per i non-siciliani riconoscere all’ascolto il carattere della musica siciliana, divenuta ormai quasi uno stereotipo, e per questo spesso trascurata. In questo brano, però, l’Autore ha voluto privilegiare una linea melodica dolce e appassionata, accentuandola più di quella della drammaticità, perché essa é quella che coglie nel più profondo l’anima e i sentimenti della Sicilia e dei suoi abitanti.
Si potrebbero citare, è vero, tanti difetti di questo angolo d’Italia, ma nessuno può negare che dolcezza, generosità, spontaneità sono il substrato del carattere di questa Terra.
Nel brano si alternano gioia, malinconia, drammaticità, bellezza, serenità, amore, allegria; poi, per finire, cosa di più immaginabile se non un… classico ritmo di tarantella!?

 

MUSICA DA CAMERA

 

JESSICA E IL NONNO - 1996

Per pf e chit.
Tre quadri idilliaci per pianoforte e chitarra, con testo per voce recitante; una scenetta immaginaria fra un nonno e la sua nipotina. Ha vinto il Premio Massimo Bonacci, quale miglior Progetto Didattico Musicale al III Concorso Giocomusica di composizione di Grugliasco 1999.

SUITE EUROPEA - 1991

Per quartetto d’archi.
Un viaggio musicale attraverso l’Europa, toccando, da nord a sud, sette città tutte capitali del proprio Stato, tranne una, la sesta, Taormina, che, se non è una capitale dal punto di vista politico, è certamente la capitale del turismo mediterraneo. Una suite nel senso che sette brani autonomi sono collegatii insieme per dare una forma di continuità all’idea del viaggio.
L’esecuzione è affidata ad un complesso d’archi, capaci da soli di cogliere e comunicare i significati dei vari temi e ritmi musicali qui contenuti. Dalla fredda e solitaria regione finlandese il racconto musicale sosta dinanzi alla solenne maestosità di Mosca, per poi correre verso quella città, Copenaghen, che da sempre popola di fantasia le menti e i cuori dei bambini con le sue fiabe. Più in là, un’altra splendida città continua a meritare la sua fama di bellissima, Vienna, grazie alla gloria del suo passato, che le ha dato potenza, monumenti e… tanta musica!
Con le note giungiamo a Sarajevo e la musica ora vuole solo parlare della sofferenza dei bambini e delle atrocità qui commesse ai danni dell’inerme popolazione durante la recente guerra dei Balcani. Le immagini trasmesse dalla televisione delle morti di tanti bambini resteranno impresse nei nostri occhi. Da qui ci dirigiamo verso Taormina e ci fermiamo per qualche istante ad ammirarne, dal mare, la bellezza estasiati; poi sbarchiamo e ci inoltriamo nelle sue viuzze piene di bella gente, ricchi negozi e stupendi panorama con vista sul mare e verso l’Etna. D’un tratto, una dolce e allegra tarantella ci attira verso una piazzetta, dove sta ballando un complesso folcloristico con i variopinti colori dei costumi e la leggiadria dei passi dei suoi ballerini.
Da qui il tragitto per Atene non è lontano, se pensiamo che gli antichi Greci, navigando verso occidente circa 2700 anni addietro, la prima terra su cui sbarcarono fu proprio la spiaggia di Taormina, fondandovi la colonia di Naxos. La danza: ecco l’elemento che accomuna le due Regioni; dopo la tarantella, ascoltiamo il greco sirtaki, danza davvero coinvolgente, grazie al ritmo gradualmente in crescendo fino alla fine.

RERUM IUVENILIUM FRAGMENTA - 1995

Per pf e violino.
Duplice è la spiegazione del titolo: da un lato, l’accostamento al modo in cui Petrarca chiamava le sue rime in volgare, Rerum vulgarium fragmenta; dall’altro, il personale ricordo di semplici e brevi temi musicali che l’Autore creò nella sua età giovanile, poi ripresi e approntati in età matura. L’opera, in effetti, è davvero adatta alle capacità tecniche ed interpretative di giovani musicisti, non ancora al culmine dei loro studi. In definitiva, una sorta di foglio d’album, nel quale violino e pianoforte continuamente dialogano e si integrano, dando origine ad un discorso musicale basato su fantasia e sentimento.

TRE INTERMEZZI - 2003

Opera inedita.
Per pf e flauto trav.
Di piacevole ascolto, la prima e la terza parte hanno un andamento ritmico calmo e melodico quasi romantico; la seconda, la parte centrale, è più tecnica e impegnativa nell’esecuzione, i due strumenti sembrano rincorrersi e incrociarsi nei temi.

ORGANUM - 1997 - 2002

Preludio in re b maggiore per pianoforte.
La stesura di questo brano è iniziata nel 1997, ma ha subito modifiche e rifacimenti fino al 2002, quando l’Autore decide di presentarlo alla "III Rassegna A. GIGLI" di Bologna. Non sono molte le composizioni per pianoforte di questo Autore, pur essendo egli anche un pianista; l’ha mosso a questo lavoro l’aspirazione a creare una musica che potesse suscitare diletto e compiacimento nel pianista esecutore. L’obiettivo principale che qui si pone è costituire una sorta di sfida tra chi suona e il suo strumento, attraverso il superamento positivo delle difficoltà tecniche, (pur se non molto elevate), nel rispetto dei segni dinamici e agogici, nell’interpretazione personale della linea ritmica e melodica, che dovrà risultare scrupolosa, decisa ed espressiva. Dopo una breve e solenne introduzione, il tema principale inizia dalla sesta battuta.
Registrazione audio e dvd sono live, durante il concerto tenuto a Villa Mazzacurati di Bologna la sera del 16 agosto 2003; Luisa Fanti Zurkowskaja al pianoforte.

IO SONO, NOI SIAMO EUROPA - 2006

Opera inedita.
Per pianoforte a 4 mani.
Si tratta di una diversa versione dell’omonimo corale per pianoforte a quattro mani, presentata al Concorso Premio Agamus di Grugliasco 2006, abbinato al concorso Piano pianissimo di Rugginenti Editore.

CARTOLINE DI SICILIA - 2007

Opera inedita.
Per quintetto di fiati.
Composto appositamente per il mio amico M° Giovanni Uccello e il Quintetto Ibleo, è una Suite composta da quattro quadri ispirati ad altrettante famose località della Sicilia, una sorta di quattro cartoline, appunto, animate e scorrevoli davanti agli occhi di chi sta osservando e ascoltando, grazie all'atmosfera degli effetti sonori resi dagli strumenti:

  1. IL LAGO DI PERGUSA, scenario del mito di Proserpina e Plutone;
  2. LA ZISA DI PALERMO, il castello meraviglioso degli Arabi;
  3. PANTALICA, lungo il canyon della necropoli;
  4. TAORMINA, l'Isola Bella.

RAPSODIA PER LA MIA DONNA - -

Per quintetto d’archi.
Vedere la didascalia dello stesso brano per orchestra d’archi, sopra.

LAUDAMUS DOMINUM - 2009

Per quartetto d’archi, fl e cl.
Versione elaborata per quartetto d’archi, flauto e clarinetto del Salmo 116 ( per la didascalia vedere i brani 4 - 5 dei corali monodici concertanti: Messa cantata in latino e Salmo 116).

INNO AL SS. CROCIFISSO - 1999

Per quartetto d’archi e arpa.
Opera di ispirazione religiosa, nella quale la spiritualità viene acquisita attraverso una linea melodica accentuata, senza scadere nel sentimentalismo, del tutto fuori luogo in una preghiera. Alcuni passaggi si basano su linee polifoniche, altri si snodano con frammenti melodici che si imitano o si richiamano ad intervalli, quasi ad evidenziare una serie di pensieri sfocianti in varie preghiere al Cristo sulla Croce.
Una composizione apparentemente divisa in due parti, perché in realtà la seconda, dopo il lento inizio di un’accorata melodia affidata al violoncello, pian piano si ricollega ai temi musicali presenti nella prima parte, sviluppandoli con una maggiore profondità che porta ad una emotività forte e sentita, ottenuta attraverso suoni acuti e prolungati, momenti di attesa, brevi crescendo e diminuendo, una linea melodica dolcissima, come dolcissime possono essere le parole di una preghiera al Simbolo personificato del dolore.

 

Drammatizzazioni musico-teatrali

 

Dal volume "Il dono" - 1997

"Vu cumprà"...un amico
"...ma, soprattutto, un uomo!"
Todaro for Guinea-Bissau,
ovvero fatti e non parole!
Solo insieme si sta bene
Il flauto di Tonino

Da "Storie di ieri e di oggi" - 2002

volume I:

I due gobbi
Il ratto di Proserpina
La conquista dell’albero

volume II:

L’amore:

1° episodio: Un fiore di nome Narciso
2° episodio: Il re del bosco

(1° premio alla Rassegna Nazionale Scolastica Musico-teatrale “CRESCERE INSIEME” di Avola, 1998)

Giufà e la statua di gesso

volume III:

Federico degli Alberghi
Biancaneve ‘90
Cosa può fare l’amore

IL GRANDE ISSUMBOSCI - 2007

Opera inedita.
Musica di scena per una antica fiaba giapponese, con testo e voce narrante per drammatizzazione musico-teatrale.